Se dopo dieci giorni di viaggio in Islanda posso dire che non so di che colore siano le auto della polizia, né le divise dei poliziotti perché non ne ho mai visti, forse c’è un motivo. Leggete cosa ci è successo presso la grotta di Grjótagjá.
Partiti tranquillamente dalla nostra guesthouse raggiungiamo il posto. Immediatamente un compagno di viaggio posa lo zaino a terra per scattare alcune fotografie proprio all’ingresso del sito, dove ci sono alcune auto, camper e furgoncini come i nostri parcheggiati.
La storia prosegue come una qualsiasi gita, camminiamo lungo le fenditure nel terreno, chiacchieriamo, commentiamo, scherziamo, facciamo tante belle foto e alla fine torniamo al punto di partenza, saliamo sui furgoncini e ce ne andiamo. Noterete che lo zaino è uscito dalla storia subito dopo essere stato posato a terra…
Dopo circa mezz’ora di viaggio il nostro compagno cerca il portafogli perché dobbiamo integrare la cassa comune e si accorge che era nello zaino, ma soprattutto che lo zaino non è con noi nel furgoncino. Immediatamente capiamo cosa è successo e decidiamo di girare i furgoni per tornare indietro a cercarlo. Dopo un po’ che sei in Islanda tutto ti sembra possibile, anche tornare indietro dopo un’ora dando per scontato che ritroverai lo zaino, e infatti…
Lo zaino è ancora lì, in terra. Avete letto bene, lo zaino è ancora li! A dire il vero è un po’ spostato rispetto a dove lo avevamo lasciato perché una famiglia spagnola, che aveva il camper parcheggiato in zona, aveva deciso di sistemarlo proprio sotto il cartello di benvenuto con le istruzioni per i turisti, al fine di facilitarne il ritrovamento e poi l’aveva tenuto d’occhio nell’attesa che il proprietario tornasse a prenderlo.
Sembra incredibile, verrebbe voglia di provare a farlo in Italia, lasciando uno zaino con dentro portafogli, occhiali da sole e altri oggetti di valore su una panchina in un parco o davanti a qualche museo per vedere cosa succede. Il pessimismo tipico italiano farebbe dire che non ritroveremmo nulla, ma forse potremmo anche avere una bella sorpresa, chissà…
#(dis)avventure
#tuttoèbenequelchefiniscebene
di Stefano Neri